Lo studio della medicina è stato alma mater per la psicologia italiana

 

 

La psicologia contemporanea ha raggiunto da molto tempo una propria autonoma identità, rispetto alle discipline scientifiche-professionali che le sono complementari.

Oggi il movimento psicologico fa parte a se stesso, ma non è certo nato dal nulla. Al contrario: ha avuto più di una alma mater [lo ricordo: madre nutrice]. Quella che, con la seconda metà dell’Ottocento, alcuni definiscono come Nuova Psicologia Scientifica ha anzi potuto prendere origine da progenitori rilevanti (di pensiero, di ricerca e di pratica) per poi evolvere ampiamente in tutta la sua originalità.

Si tratta in primo luogo, ma non solo: A) della tradizione filosofica (sia umana sia naturale); B) della tradizione spirituale-sacerdotale; C) della tradizione medico-fisiologica. Non necessariamente in questo ordine.

Si tratta di radici importanti, da cui la psicologia ha ricavato a suo tempo la propria linfa vitale e di cui si è sempre sentita orgogliosa. Per cui merita ricordare sempre tali origini, anche a coloro i quali paiono quasi essersene dimenticati (o non averlo mai saputo in modo chiaro).

Il movimento psicologico non è medicina, non è filosofia, non è religione. Il movimento psicologico è psicologia. Ma, per diventare se stessa, la psicologia ha fatto (e fa) tesoro anche dell’intelligenza di altri.

Lo stimolo per evocare questo dato di fatto mi è derivato dall’avere recentemente ricordato (una volta di più, visto che riporto tale evidenza, in forma circostanziata, da almeno un quarto di secolo assieme a diecine di autori soprattutto anglofoni) che Maria Montessori è probabilmente lo psicologo italiano più famosa nel mondo.

Alcuni gentili lettori dell’intervento hanno commentato che Maria Montessori non dovrebbe essere considerata una psicologa a pieno titolo, essendosi laureata in medicina (nel 1896) e non in psicologia. Tale curioso pregiudizio sembra testimoniare appunto del fatto che qualcuno ha forse dimenticato la filiazione diretta della psicologia contemporanea anche dalla curiosità medica.

Devo quindi citare qualche elemento rilevante di tale genesi storica (pur senza la pretesa di esaurire il vasto tema).

In effetti: lo studio della medicina non è mai stato in contraddizione con la psicologia. Anzi: le due tradizioni disciplinari sono sempre cresciute in eccellente armonia. D’altronde: i primi corsi di laurea in psicologia sono nati in Italia solo nel 1972 (presso le Università di Roma e di Padova).

E’ dunque evidente che tutti gli psicologi italiani fino ad allora, come anche una parte di quelli formatisi dopo, si sono laureati in discipline accademiche diverse dalla psicologia (che non c’era).

Chi conosce il movimento psicologico internazionale sa bene che una parte rilevante di quanti hanno costruito la nuova psicologia, per quasi tutto il primo secolo del suo sviluppo, sono partiti proprio dall’interesse per la disciplina medico-fisiologica. Molti di loro, come formazione universitaria di base, si sono laureati proprio in medicina; e, di solito, non hanno conseguito ulteriori lauree.

Spesso gli studi medici sono stati all’orgine della scelta di dedicarsi alla disciplina psicologica, nel nostro Paese come anche nella gran parte del mondo moderno e contemporaneo. Del resto: la collaborazione con la medicina non ha mai tolto nulla alla specificità della psicologia. Il fatto è ovvio, per chi conosce il movimento psicologco, ed emerge da innumerevoli circostanze. Ne ricordo qualcuna, a puro titolo d’esempio.

Si pensi al 5° Congresso Internazionale di Psicologia, tenutosi a Roma nel 1905, con cui si realizza di fatto la consacrazione ufficiale della nuova psicologia italiana. In quella occasione fondativa: una buona metà dei partecipanti al Congresso risulta essersi laureata in medicina. Il dato si può verificare direttamente negli Atti pubblicati in rete.

Si pensi che nel 1906 le prime 3 cattedre universitarie che vengono assegnate, per la prima volta in Italia, alla psicologia sperimentale sono attribuite (tutte e 3) a dei laureati in medicina.

Si pensi ancora ai Presidenti della Società Italiana di Psicologia, l’organizzazione che ha coinciso con la nuova psicologia italiana per la gran parte del suo primo secolo di vita. Li cito tutti qui di seguito, fino alla nascita dell’Ordine degli Psicologi nel 1989 (che per molti aspetti ne è stata la filiazione e lo sviluppo). La gran parte di tali Presidenti è laureata in medicina.

Dedico dunque questo articolo a un breve elenco di alcuni tra i maggiori psicologi che hanno costruito la nuova psicologia italiana e che hanno cominciato studiando appunto la materia medica.

Qui di seguito mi limito a ricordare solo un campione rappresentativo di tali psicologi (cui se ne possono aggiungere molti altri; e mi scuso per quelli che non cito) indicando qualche loro rilevante apporto alla psicologia. Benché sia evidente che, per ciascuno di loro, si potrebbe aggiungere una lunga lista di altri contributi significativi alla materia. Comunque, sono laureati in medicina e chirurgia tra gli altri (in ordine alfabetico):

 

  • Leonardo Ancona (1922-2008 con laurea in medicina) principale allievo di Gemelli e suo diretto successore nella cattedra di psicologia, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Successivamente Ancona è titolare della medesima cattedra presso la nuova sede della stessa Università Cattolica a Roma.
  • Ferruccio Banissoni (1888-1952 con laurea in medicina) è allievo di De Sanctis a Roma. Libero docente di psicologia sperimentale nel 1926. Ha diretto l’Istituto nazionale di psicologia del CNR. Ottiene nel 1948 la prima cattedra di psicologia sperimentale nell’Università degli Studi di Trieste, fondandovi il relativo Istituto di Psicologia.
  • Mario Bertini (1933- con laurea in medicina) nel 1991 è il preside, alla fondazione, della Facoltà di Psicologia nell’Università di Roma. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1985-1988).
  • Gabriele Buccola (1854-1885 con laurea in medicina) lavora al Manicomio di San Lazzaro a Reggio Emilia (con Morselli come direttore) pubblicando sulla Rivista sperimentale di freniatria molte sue ricerche di psicologia condotte in laboratorio.
  • Renzo Canestrari (1924- laurea in medicina) è, per dirla in poche parole, il grande caposcuola di una parte rilevante della psicologia italiana contemporanea, che si collega all’Università degli Studi di Bologna.
  • Leandro Canestrelli (1908-1997 con laurea in medicina) è ordinario di psicologia all’Università di Roma e, dal 1952, direttore dell’Istituto di Psicologia del CNR di Roma.
  • Gastone Canziani (1904-1986 con laurea in medicina a Torino) triestino, legionario a Fiume con D’Annunzio, socialista, lavora all’Ospedale psichiatrico di Gorizia, poi di Milano-Mombello, poi di Racconigi, poi a Praga. Dal 1938 è incaricato di psicologia alla Facoltà di Lettere e filosofia nell’Università di Palermo, dove nel 1951 diventa professore ordinario. Nel 1956 fonda la Rassegna di psicologia generale e clinica. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1968-1972).
  • Marcello Cesa-Bianchi (1926- con laurea in medicina) è, per dirla in poche parole, il grande riorganizzatore della psicologia contemporanea post-bellica, partendo dalla Facoltà Medica nell’Università degli Studi di Milano e andando molto oltre. Subito dopo la guerra è direttore dell’Istituto di psicologia sperimentale di Milano. Nel 1977 fonda Ricerche di psicologia. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1975-1978).
  • Cesare Colucci (1865-1942 con laurea in medicina) riceve la cattedra (una del pionieristico tris italiano nel 1906) in psicologia sperimentale all’Università di Napoli. La cattedra è alla Facoltà di Lettere, benché tutta la sua carriera si sviluppi alla Facoltà di Medicina. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1911-1920; 1934-1943).
  • Amedeo Dalla Volta (1892-1985 con laurea in medicina) dopo la fine della seconda guerra mondiale ricopre la prima cattedra di Psicologia presso l’Università di Genova.
  • Sante De Sanctis (1862-1935 con laurea in medicina) riceve la cattedra (una del pionieristico tris italiano nel 1906) in psicologia sperimentale all’Università di Roma presso la Facoltà di Medicina. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1910-1911; 1927-1934).
  • Francesco De Sarlo (1864-1937 con laurea in medicina) nel 1903 apre il Laboratorio di psicologia sperimentale presso la facoltà di filosofia e lettere all’Università di Firenze. Poi vi tiene il suo primo corso ufficiale di psicologia nel 1905-1906. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1920-1923).
  • Casimiro Doniselli (1876-1960 con laurea in medicina a Torino) succede a Treves nella direzione del Laboratorio di psicologia pura e applicata di Milano, cui cambia il nome in Istituto di psicologia sperimentale.
  • Giulio Cesare Ferrari (1867-1932 con laurea in medicina) è a lungo collaboratore di Binet a Parigi. Nel 1898 pubblica in Italia l’edizione completa e commentata dei monumentali Principles of psychoilogy di James, con enorme successo. Nel febbraio del 1905 fonda a Bologna la Rivista di psicologia applicata: Alla pedagogia e alla psicopatologia (che in un primo tempo aveva pensato di intitolare: Rivista di psicologia pedagogica) per trasformarla con il 1910 nella Rivista di Psicologia: Organo ufficiale della Società Italiana di Psicologia.
  • Franco Fornari (1921-1985 con laurea in medicina) ricopre dal 1972 la cattedra di Psicologia, che era stata di Musatti, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia nell’Università di Milano, con il relativo Istituto di Psicologia.
  • Agostino (Edoardo) Gemelli (1878-1959 con laurea in medicina) è, per dirla in breve, il grande (e per certi aspetti unico) punto di riferimento assoluto della psicologia italiana tra le due guerre. Allievo di Kiesow a Torino, nel 1921 fonda a Milano il Laboratorio di Psicologia (consustanziale all’Università Cattolica del Sacro Cuore).
  • Roberto Marco Greco (1888-1974 con laurea in medicina) meglio noto come Roberto Assagioli (dal cognome del padre adottivo) è poco citato nella psicologia italica, ma risulta essere davvero molto noto (in veste di psicologo italiano) negli Stati Uniti.
  • Gustavo Iacono (1925-1988 con laurea in medicina) è direttore dell’Istituto di Psicologia nell’Università di Napoli; istituto che, una volta diventato Dipartimento, è stato intitolato al suo nome (è laureato in medicina anche il suo principale allievo e attuale continuatore: Paolo Valerio).
  • Federico (Friederich) Kiesow (1858-1940 con laurea in medicina) riceve la cattedra (una del pionieristico tris italiano nel 1906) in psicologia sperimentale all’Università di Torino. Viene però spostato, come ordinario di Psicologia, a Lettere e non a Medicina (dove la cattedra era stata bandita e dove aveva vissuto tutta la sua carriera, a partire dalla libera docenza in fisiologia del 1889) per esplicita richiesta del Senato Accademico. Nel 1919 fonda a Torino la rivista Archivio italiano di psicologia con Gemelli. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1923-1927).
  • Marco Levi Bianchini (1875-1961 con laurea in medicina) nel 1921 fonda la rivista Archivio generale di neurologia, psichiatria e psicoanalisi e nel 1925 fonda la Società Psicoanalitica Italiana.
  • Luigi Meschieri (1919-1985 con laurea in medicina) è libero docente in psicologia nel 1951 e Presidente dell’Istituto di Psicologia del CNR dal 1960. Dal 1974 è professore di Psicologia alla Facoltà di Filosofia di Roma. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1973-1975).
  • Raffaello Misiti (1925-1986 con laurea in medicina) dal 1975 è professore di psicologia alla Sapienza di Roma. Dal 1969 dirige l’Istituto di Psicologia del CNR di Roma.
  • Maria Montessori (1870-1952 con laurea in medicina) formatasi con De Sanctis a Roma, assieme al quale firma la pubblicazione della propria tesi di laurea, diventerà lo psicologo italiano più citato nella letteratura psicologica internazionale dell’ultimo secolo.
  • Enrico Morselli (1852-1929 con laurea in medicina) nel 1912 fonda con Sante De Sanctis (laureato in medicina) e Guido Villa (laureato in filosofia) Psiche: Rivista di studi psicologici. E’ una delel prime riviste italiane dedicate interamente ed esclusivamente alla psicologia (tra l’altro: è la prima sede italiana in cui viene pubblicato un articolo di Freud, per iniziativa di Assagioli).
  • Adriano Ossicini (1920- con laurea in medicina) è ordinario di psicologia all’Università di Roma, dove insegna dal 1947. Di ispirazione cattolica, per sette legislature (dal 1968 al 2001) è senatore della Repubblica italiana nelle liste del Partito Comunista e successivi sviluppi. In sostanza: è solo grazie al suo autorevole intervento che viene promulgata la legge che costituisce in Italia l’Ordine degli Psicologi nel 1989.
  • Mario Ponzo (1882-1960 con laurea in medicina a Torino) è allievo di Kiesow, nel 1931 succede a Sante De Sanctis nella cattedra di psicologia sperimentale e nella direzione dell’Istituto di psicologia presso la Facoltà di medicina dell’Università di Roma. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1943-1959).
  • Pasquale Rossi (1867-1905 con laurea in medicina) da Cosenza, fonda nel 1900 la rivista Archivio di psicologia collettiva e scienze affini.
  • Ezio Sciamanna (1850-1905 con laurea in medicina) fonda nel 1897, con Giuseppe Sergi (con laurea in filosofia), la Rivista quindicinale di psicologia, psichiatria, neuropatologia.
  • Enzo (Vincenzo) Spaltro (1929- con laurea in medicina) è Medico del Lavoro all’Università Statale e assistente di psicologia all’Università Cattolica, entrambe a Milano. Instancabile promotore della psicologia della terza forza, dal 1974 è professore ordinario di Psicologia del lavoro all’Università di Bologna. E’ stato Presidente della Società Italiana di Psicologia (1978-1982).
  • Augusto Tamburini (1848-1919 con laurea in medicina) nel 1875 fonda con Livi e Morselli, presso l’Ospedale Psichiatrico di Reggio Emilia, la Rivista sperimentale di freniatria, che tratta anche di psichiatria ma per la gran parte di psicologia scientifica. Nel 1896 vi costituisce ufficialmente il Laboratorio di Psicologia Sperimentale, cui fanno riferimento molti psicologi scientifici italiani della prima ora.
  • Zaccaria Treves (1869-1911 con laurea in medicina a Torino) è allievo di Kiesow e nel 1909 fonda il Laboratorio di psicologia pura e applicata voluto dal Comune di Milano.

Insomma: pare strano, agli occhi di uno psicologo contemporaneo, pretendere che uno studioso di psicologia debba tenersi lontano dalla medicina. Dato che, come si vede, psicologia e medicina hanno sempre collaborato con stima e passione (pure nella reciproca autonomia).

Basti pensare, come ulteriore esempio tra mille altri, che attualmente alla Università la Sapienza di Roma ci si laurea in psicologia presso quella che dal 2010 viene chiamata ufficialmente Facoltà di Medicina e Psicologia.

Devo anche notare che il corso di laurea magistrale cui afferisco io stesso, all’Università di Torino, a partire dal prossimo anno accademico (2014-2015) si svolge proprio nell’ambito di una stretta collaborazione tra la Scuola di Medicina e il Dipartimento di Psicologia.

Sarà forse utile ricordare, a ulteriore testimonianza di tale continua cooperazione, che circa un terzo degli iscritti attuali all’elenco italiano degli psicoterapeuti, materia che viene normata (si fa per dire) esclusivamente dalla legge che ha istituito nel 1989 l’Ordine degli Psicologi, appartiene invece esclusivamente all’Ordine dei Medici.

Aggiungo, per concludere temporaneamente con questi riferimenti (cui se ne potrebbero aggiungere innumerevoli altri), che l’ultimo preside della Facoltà di Psicologia (prima che confluisse nel Dipartimento) all’Università di Torino, e cioè l’amico Ferdinando Rossi (purtroppo recentemente scomparso), era laureato in medicina. Ho avuto io stesso l’onore di mettere a concorso la cattedra di Neurofisiologia su cui lo abbiamo chiamato, specificamente nella Facoltà di Psicologia, quando sono stato preside a mia volta.

Pure l’attuale direttore del mio Dipartimento di Psicologia, l’ottimo Giuliano Geminiani, è laureato proprio in medicina.

In poche parole: la passione per le scienze mediche non è mai stata una condizione necessaria per interessarsi alla psicologia, ma spesso ha rappresentato una condizione sufficiente per cominciare a farlo; almeno come diploma di laurea conseguito in un primo tempo per poi dedicarsi alla nostra disciplina specie in ambito universitario o nelle principali organizzazioni del movimento psicologico).

Per approfondire ulteriormente il tema rimando in particolare all’eccellente Aspi: Archivio Storico della Psicologia Italiana presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Molti dettagli e documentazioni sulla complessa evoluzione della nuova psicologia e dei nuovi psicologi si possono trovare anche in Psicologo: Storia e attualità di una professione scientifica (1994) piuttosto che in Cent’anni dopo: A che cosa serve la psicologia? (1999) ecc.