Trasgredire: Andare attraverso Girare attorno

 

 

Trans: attraverso, al di là, oltre.

Gradio-gradire-gradere: andare, camminare, procedere, muoversi.

Il concetto del trasgredire indica il fatto che la persona si sta muovendo o meglio si sta spostando, almeno temporaneamente.

L’atto del trasgredire è più occasionale e meno stabile di quello del transire o del transitare, che è latinamente da trans e da ire (andare); da cui deriva anche il concetto di Trance.

Il fatto di trasgredire indica una digressione (sempre da gradire-gradere) senza però nessuna particolare connotazione negativa.

Trasposto in greco, il trasgredire coincide più o meno con il peri-περι (intorno) pateo-πατέω (cammino, giro, mi muovo) e cioè con  il fatto di passeggiare o di girare attorno a qualche cosa, spostandosi lentamente ma continuamente dal punto di partenza.

Questa è l’azione tipica di Aristotele che s’aggira per Atene, più che altro passeggiando avanti e indietro specie nella piazza del Liceo, tenendo lezione e dialogando con altri mentre insieme camminano. Il movimento delle persone coinvolte dal filosofo, che vagano mentalmente di qui e di là, è un comportamento concreto che nel contempo evoca plasticamente la metafora dell’esplorare e dell’ipotizzare alternative.

E’ solo con l’epoca moderna, con il suo culto ossessivo della realtà-verità oggettivamente monoteistica, che la trasgressione diventa un male e un insulto blasfemo alla regola.

E siccome la trasgressione peripatetica costruisce incessantemente una prospettiva che si allontana dal mainstream, la razionalità della conoscenza come dimostrazione di un unico punto di vista traduce necessariamente ogni immaginata alternativa come negativa in se stessa. La trasgressione diventa malefica e malintenzionata deviazione dalla norma.

Per cui il fatto di fantasticare un’altra ipotesi, per il razionalizzatore moderno, può significare solo il fatto che la persona sta andando contro la regola, contro ciò che è giusto, per cui sta agendo male. Dove il male peggiore sta nel fatto di dubitare che una unica regola è l’unica cosa degna di esistere. Ne consegue che il trasgredire la correttezza univoca della ragione è lo stesso che allontanarsi dal diritto. Cioè, più o meno, è come delinquere.

Da tale pregiudizio illuminista-modernista, secondo cui esiste una sola ragione ed una sola verità, discende dunque l’idea che un pensiero differente è per definizione deviante, illogico e quindi sostanzialmente criminale.

Ne conseguono due letture più diffuse, fra le altre.

Secondo una rappresentazione, il trasgredire coincide con una perversione di natura essenzialmente sessuale. Per cui non pochi la identificano con una digressione-variazione potenzialmente stimolante ed eventualmente da coltivare.

Secondo un’altra rappresentazione, il trasgredire viene descritto come una perversione essenzialmente aggressiva. Per cui non pochi la percepiscono come un’azione antagonista rispetto a ciò che è giusto e quindi come pericolosa e deviante e da reprimere.

Sullo sfondo sta Aristotele con le sue camminate vaganti tra allievi e colleghi.