Psicologia della fede

 

 

Un prototipo che ricorre in molte euristiche, o schemi cognitivo-emotivi attraverso cui conosciamo il mondo, è quello della FEDE

Attenzione: non confondiamo l’euristica della fede con il suo oggetto

L’euristica della fede si basa su due semplici concetti molto elementari:

  • Per chi crede, non servono prove
  • Per chi non crede, nessuna prova è sufficiente

La fede è qualche cosa in cui ho (e che mi dà) fiducia, di cui mi fido, cui mi affido, in cui confido

La fede è un “credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive”

Noi abbiamo fede in una serie di elementi della vita cui ci attacchiamo senza riflessione

Ogni fede tende a diventare religione: politica, sovrannaturale, sportiva ecc

La psicologia della fede riguarda ogni tipo di fede, indifferentemente: sportiva, amorosa, religiosa, politica, scientifica e così via

Tutte le fedi tendono a svilupparsi in religioni

Il Fedele, di fonte all’infedele, pensa: le mie sono prove, le tue sono opinioni, forse strumentali a un tuo progetto malefico o ad una cospirazione contro di me

L’Infedele, di fonte al fedele, pensa: le mie sono prove, le tue sono opinioni, forse strumentali a un tuo progetto malefico o ad una cospirazione contro di me La forza della fede è di non richiedere spiegazioni

La forza della fede sta proprio nel fatto che non c’è motivo di spiegarla; anzi: si evita di spiegarla

Spiegarla non serve; e questo mi rassicura

Non saprei come dimostrarla, per cui il fatto di non dimostrarla mi rende forte

Il talk approfondisce l’euristica, sviluppando in modo approfondito questo aspetto di base della psicologia della fede

 

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