Lo psicologo deve imparare a non rispondere.
Successivamente, con l’esperienza, può imparare anche a non porre domande.
Più propriamente: la psicologa non intende veramente rispondere; la psicologa non intende veramente porre domande.
Lo psicologo è un catalizzatore, un placebo, un fattore terapeutico proiettivo, un significante senza significato, una eco senza parole.
Non è un presuntuoso e dilettantesco stregone che crede (o cerca di far credere) di saper interpretare presagi.
L’arte del non-rispondere davvero è assai sottile; mentre richiede grande competenza per essere realizzata.

Felice PERUSSIA – Da oltre quarant’anni sono psicologo clinico professionista, poi anche professore ordinario di Psicologia Generale (e Preside di Psicologia) all’Università. Ho collaborato con centinaia (o forse, meglio: migliaia) di persone, spero aiutandole a vivere meglio. Faccio base, con un gruppo di brillanti colleghe, principalmente a Milano 3474753143