Non entro qui nel tema del rapporto tra i vaccini e i loro eventuali effetti collaterali dal punto di vista della ricerca in laboratorio.
E’ questione immunologica, materia di cui non mi occupo (in famiglia: ci pensava già mia sorella Bice).
Mi interessa invece la testimonianza, che il tema offre, sulla tipica battaglia che serpeggia tra Scienza & Scienza. Tale guerra è notevole specie per i riflessi che riverbera nella cultura diffusa, cioè all’interno della pop psychology (anche scientifica).
Un’autorevole ricerca referata
Nel 1997 un gruppo di 13 ricercatori inglesi, per lo più medici affiliati alla rinomata Università Royal Free Hospital and School of Medicine (fondata nel 1828) con sede ad Hampstead Londra, sottopone una propria originale ricerca alla prestigiosa rivista scientifica medica inglese internazionale Lancet .
L’eccellente Journal scientifico Lancet viene fondato in Inghilterra nel 1823 e si colloca rapidamente ai massimi livelli della bio-medicina mondiale, in termini di impact factor e di altri indici di superiorità scientifica. Dire Lancet , nel settore bio-medico, è un po’ come dire il Tempio della Medicina.
Tanto che dobbiamo in parte proprio a Lancet se nel mondo scientifico internazionale anglo-americano l’ipnosi è tanto apprezzata, stimata e quotidianamente utilizzata, da un paio di secoli a questa parte. Mentre in Italia, dove non molti parlano e leggono l’anglo-americano, l’ipnotecnica è assai meno nota.
La ricerca in questione, che vede come primo tra i suoi 13 firmatari il Dr Andrew Jeremy Wakefield (autore di decine e decine di articoli pubblicati anche su molte altre prestigiose riviste scientifiche nel mondo e tuttora in regolare circolazione e citazione) supera con successo quello che generalmente viene descritto con orgoglio come il rigoroso vaglio dei referee (giudici) di tale rivista altamente scientifica.
L’ottima Lancet è, da anni, molto orgogliosa di rifiutare il 95% degli articoli che le vengono sottoposti.
La grandezza della scienza, nella versione produttiva novecentesca, sta infatti nella rigorosa separazione fra ciò che si pretende sia verificato come altamente scientifico (5 articoli su 100) e ciò che si ritiene non lo sia (le restanti 95 ricerche) almeno secondo i rigorosi valutatori del movimento scientifico accademico ufficiale di Lancet.
Per quanto riguarda i contenuti del lavoro coordinato da Wakefield, giusto per dirla in due brevi parole (sit iniuria verbis) possiamo ricordare, come ricapitolazione introduttiva, che : la ricerca del gruppo di Hampstead pubblicata da Lancet (1998) ritiene di mettere in evidenza come possa esserci una forma di correlazione fra il Vaccino Trivalente e certe forme di colite aspecifica o forse anche di autismo (valutato in base al DSM).
Una decina d’anni dopo, mossa da una montante polemica sull’attendibilità o meno dei risultati pubblicati, Lancet sconfessa come abominevole la ricerca che Lancet stessa ha orgogliosamente pubblicato-promosso.
Con cui molti non sono d’accordo (mentre altri sì)
Ma rivediamo meglio il tutto, entrando nel dettaglio.
I dati della ricerca appaiono sin da subito discutibili, come sempre avviene più o meno per la generalità dei dati di tutte le ricerche.
Ma la scienza ufficiale li registra comunque con piacere (per lo più basandosi su criteri statistici probabilistici) e li celebra ospitandoli nella prestigiosa pubblicazione. Si può dire che insomma Lancet e con lei la più prestigiosa scienza accademica e clinica internazionale “ci mettono la faccia” con convinzione.
Il contributo dei 13 di Hampstead (a differenza di quanto avviene per la generalità degli articoli scientifici, che sono letti al massimo da qualche addetto-ai-lavori) registra nel tempo un imprevisto successo di critica e di pubblico, più che altro per il fatto di venire incorporato (forse suo malgrado) in un sempre più articolato dibattitto di natura ideologica.
In pratica: essendosi ormai diffuso (e in continua crescita) il meccanismo delle tifoserie connesso ai social network, l’articolo (referato e certificato da Lancet) viene trasferito a furor di popolo dal mainstream accademico al mainstream popolare.
Accade così che taluni cospirazionisti accusano il gruppo dei 13 studiosi, della Medical School ad Hampstead, di agire consapevolmente con la loro ricerca scientifica (referata e certificata da Lancet) per oscuri scopi fraudolenti e di coltivare certi loro inconfessabili interessi economici privati a sfondo farmacologico-industriale per sostenere le loro tesi.
Talaltri cospirazionisti accusano invece il gruppo dei critici che si dicono contrari alla ricerca scientifica (referata e certificata da Lancet) di agire consapevolmente con scopi manipolatori fraudolenti e di coltivare inconfessabili interessi economici privati (in proprio o per conto del leggendario Big Pharma) a sfondo farmacologico-industriale per sostenere le loro tesi
Passo dopo passo, la faccenda si complica ulteriormente.
Per cui la specifica indagine viene trasformata (grazie all’azione convergente tanto dei detrattori affermazionisti quanto dei sostenitori negazionisti; o viceversa) nel simbolo di qualcosa di molto più metafisico di quello che probabilmente è.
Chi non è con me?
Di anno in anno, lo scontro ideologico straborda sempre più : dall’ambito della scienza accademica e dell’industria farmaceutica, al campo della politica, della religione, del folklore, dei bar, dei circoli sportivi e soprattutto dei talk-show tra inflencer più o meno virologicamente convinti di se stessi ecc.
Il dialogo (si fa per dire) sul tema cresce a dismisura, spesso sovraccaricandosi di ulteriore retorica e di emotività, diventando sempre più enfatico e colorito di (reciproci) insulti, anatemi, profezie catastrofiste, minacce, accuse di cospirazione, sospiri e tanti fake ecc.
Ciascuno dei contendenti sembra pensare sinceramente che gli altri contendenti sono ingenui e anche un po’ stupidi, almeno se li confrontano con se stessi, che sbagliano per ignoranza o che sono dei loschi cialtroni in malafede.
Tra i sostenitori della Scienza (Lancet versione 1998) e i sostenitori della Scienza (Lancet versione 2010) si scatena una tipica guerra di religione; fortunatamente meno materiale di quelle classiche (sul tipo della classica Trent’Anni).
Dove, come spesso si ricorda: “Per coloro che credono, nessuna prova è necessaria; per coloro che non credono, nessuna prova è sufficiente”.
Anche molti altri passaggi importanti nella storia della conoscenza sono accompagnati da polemiche ed espulsioni e ripensamenti e intense turbolenze di ogni tipo (più raramente anche da roghi) sia in ambito scientifico specialistico sia nella cultura pop.
Tornando alla moderna recrudescenza nel dialogo generalizzato sulle vaccinazioni, che si ravviva più o meno nei canonici “ultimi dieci anni” e cioè con gli anni Duemila e poi con i vari eventi epidemici successivi, si nota che, indipendentemente dalle sedi specifiche in cui si fronteggiano le diverse opinioni e prospettive, tutta la faccenda prende sempre più il tono di uno scontro ideologico, morale e moralistico tra i massimi sistemi.
Il che tra l’altro complica non poco il dibattito, allontanandolo dal suo debole pretesto originale, per allargarsi ai temi molto più vasti della buona e della cattiva fede, dell’ortodossia, dell’eresia, della liceità, della conoscenza, dei buoni e dei cattivi, di noi e di voi ecc ecc.
Mentre il continuo (e sempre più sbracato) battibecco allontana il lume della scienza (e forse anche della ragione) da molti fra quanti, in numero sempre più elevato e con competenze o incompetenze sempre più variegate, vi prendono parte (tifando per gli uni o per gli altri) con crescente entusiasmo e non di rado anche con decrescente spessore intellettuale.
Il tradimento dei professionisti
Avviene poi, nel 2010, che la pratica medica messa in atto tanti anni prima, per realizzare la ricerca da parte dei 13 di Hampton, viene valutata come professionalmente scorretta dallo UK General Medical Council’s Fitness to Practise Panel.
E’ peraltro utile ricordare che detto organismo di fitness non è un Comitato Scientifico e nemmeno un Ordine Professionale, inesistente nei Paesi di lingua inglese, bensì “an independent organisation that helps to protect patients and improve medical education and practice across the UK”.
Il primo firmatario della ricerca (Wakefield) viene quindi scomunicato “a scientia” da tale Concilio e diffidato dal professare la medicina pratica, ma senza entrare nel merito della ricerca.
Quel Medical Council si occupa infatti solo di pratica professionale e non di scienza. Come il Council stesso tiene correttamente, quanto ambiguamente o ponziopilaticamente, a sottolineare sin dalle prime righe della sua corposa quanto articolata sentenza di 143 pagine : “The Panel wish to make it clear that this case is not concerned with whether there is or might be any link between the MMR vaccination and autism”.
Non ho trovato invece notizie chiare sulla sorte successiva degli altri 12 partecipanti alla presunta Congiura di Hampton. Benché 10 di loro sembra abbiano abiurato alle proprie precedenti tesi, forse in questo modo salvandosi da ulteriori reazioni punitive da parte di quel comitato scientifico.
Il tradimento degli scienziati
Nel 2012 un altro Comitato di Salute Scientifica appositamente costituito presso l’eccellente rivista che ha promosso l’articolo (Lancet) dichiara, sulla base della citata valutazione professionale espressa dallo UK General Medical Council’s Fitness to Practise Panel che la ricerca, pubblicata e garantita come scientifica dall’ottimo Lancet stesso, non è scientifica.
Quindi Lancet fa precedere (a posteriori) la sua versione pubblicata, della ricerca dei 13 di Hampstead, da una proclamazione di censura da parte del Comitato; che è poi lo stesso Comitato che l’aveva scientificamente referata, approvata e certificata un quindicennio prima.
Tale laconico Comunicato, conformemente alla moderna concezione della scienza intesa come libero dibattito aperto a tutti, viene messo a disposizione di ogni cittadino che voglia farsi un’idea sulla questione, ma solo a patto che il cittadino sia disposto a versare (per poterla vedere) la modica cifra di 35.95 dollari (per poter accedere liberamente a tale singola pagina di testo; all’ottobre 2015).
Nell’abstract che riassume tale pagina, cioè nella sua unica parte che non è secretata per gli addetti ai lavori e che quindi è accessibile anche alla bassa opinione pubblica di noi tutti, il Comitato sintetizza (senza entrare nel merito dei risultati e forse ispirandosi nuovamente all’epistemologia di Ponzio Pilato):
L’articolo originale, a differenza del Commento e di quasi tutti gli articoli di Lancet in generale, resta oggi esposto (gratuitamente) al pubblico per gentile concessione dell’ottima Lancet stessa, anche nella prima versione del 1998.
Tuttavia (forse per contribuire, con sana moderazione scientifica, ad abbassare il tono emotivo del dibattito) tale versione (di Lancet) viene trattenuta sulla pubblica piazza virtuale solo in una forma tutta attraversata e parzialmente nascosta, in ogni sua singola pagina, da una grossa serie di lettere scarlatte che vi sono impresse sopra per proclamare con enfasi cue tale articolo di Lancet è: Retracted!
Da parte sua, Wakefield rimane tuttora saldo nella propria versione dello “eppur si muove”.
Dubbi sulla Scienza?
A questo punto, merita notare che il movimento scientifico, in questa occasione, sembra essere riuscito a testimoniare efficacemente una sua compiuta forma di ortodossia; nel senso che evidenzia pienamente il fatto che la scienza non è mai definitiva e che trova i propri gradi di nobiltà soprattutto nella propria capacità si superare-smentire sempre se stessa.
Merita ricordare anche che la serie dei costrutti scientifici tarocchi, i quali sono stati salutati con tutti gli onori e ripresi con grande serietà e intenso dibattito dal movimento scientifico ufficiale, è lunghissima.
Riesce impossibile ricordare in questa sede anche solo un campione rappresentativo di tali casi di scienza, che sono stati affermati e sostenuti con stima ed entusiasmo dal medesimo movimento scientifico ortodosso che in momenti diversi li ha definiti delle cialtronate.
Giusto per cominciare ad approfondire il tema, si possono studiare i notevoli casi di Darwin, di Kelvin, di Pauling, di Hoyle e di Einstein ben presentati nella rassegna di Mario Livio (2013).
Per aggiungere qualche altro episodio classico possiamo citare anche, a titolo puramente evocativo: la stringente dimostrazione di Galileo sul fatto che le maree non dipendono dall’attrazione lunare, oppure la funzione determinante dell’azione magica a distanza nelle leggi dell’attrazione universale di Newton, o la memoria dell’acqua, o la fusione nucleare fredda, o chi più ne ha più ne metta.
Vale dunque la pena di mettersi il cuore in pace, visto che il caso qui evocato (la nuova grande ondata di dubbi sui vaccini) è solo l’ultimo di una lunga e densa sequenza, che con ogni probabilità non è affatto terminata, come ogni qualche anno, nelle più diverse circostanze, ahimé si contastata.
Visto anche che tutto ciò non ha certo impedito al genere umano di realizzare (forse) dei notevoli passi avanti, o almeno dei cambiamenti di rilievo.
Vengono tuttavia (almeno a me) da porre, una volta di più, alcune domande, pur senza trovare loro una risposta scientificamente sicura. O almeno: senza trovarla qui. Tra le quali:
- La censura da parte di un’alta rivista scientifica nei confronti di una ricerca, che è stata certificata come altamente scientifica dall’alta rivista scientifica stessa che esprime la censura, è tanto credibile quanto l’articolo che censura (dato che le fonti, le procedure, i valori di riferimento, i personaggi in gioco ecc sono sempre i medesimi, sia nella esaltazione sia nella condanna)? O lo è di meno? O lo è di più? O che cosa?
- In altre parole: se una ricerca, che dal movimento scientifico ufficiale è considerata scientifica solo per il fatto di essere certificata da una rivista scientifica, è altamente scientifica e con un alto impact factor per molti anni (il che contribuisce, tra l’altro, ad accrescere l’impact factor della rivista scientifica stessa che la certifica) ma poi non sembra esserlo più : perché mai dovrebbe essere altamente scientifico e con alto impact factor, e quindi ancora più scientificamente credibile, l’articolo altamente scientifico che la censura sulle stesse pagine e da parte di persone analoghe a quelle che l’hanno celebrata?
- Più in particolare: ad una rivista scientifica che si è auto-referata come non-scientifica (Retracted!) vengono tolti automaticamente dei punti di Impact Factor (quelli ottenuti con gli articoli Retracted! ovvero con le loro citazioni) oppure contribuiscono anch’essi alla certificazione della (sua) ortodossia scientifica? E, più sottilmente: quanto è scientifico che la prestigiosa rivista mantenga l’articolo accettato-rifiutato sul proprio sito, quasi lo utilizzasse (si capisce: senza volere e quasi a propria insaputa) come clikbait (che è appunto “oggettivamente” la sua unica funziona attuale, almeno in apparenza).
- L’episodio sembra richiamarsi all’argomentazione secondo cui la scienza consiste proprio nella capacità di trovare sempre nuove verità. Quindi: che cosa ci impedisce di immaginare, proprio sulla base di quanto accaduto, che tra una decina d’anni verrà prodotta un’altra sentenza di un diverso Comitato di Salute Scientifica, per cui la repulsione del 2012 verrà a sua volta smentita scientificamente da un nuovo gruppo di funzionari della Scienza? E che questo potrà accadere in futuro almeno tante volte quanto in passato, se non di più?
- E più in generale, giusto per concludere momentaneamente: Ma quanti altri articoli altamente scientifici, anche in tante altre autorevoli riviste scientifiche ben al di là dell’ottima Lancet (tutte referatissime e ultra-impact-factored) nel mondo non coltivano la medesima capacità auto-critica di Lancet pur avendo la stessa solidità di ciò che abbiamo valutato qui? Oppure trattano argomenti meno coinvolgenti, o cui non è capitato di entrare nel cuore del dibattitto farmaceutico-industriale-scientifico-ideologico-politico-religioso mainstream ecc; per cui non suscitano anni e anni di insistenti argomentazioni e contro-argomentazioni e reciproci insulti, per cui rimangono serenamente sempre lì a testimoniare, in tante altre pagine di tante altre riviste autorevoli, l’inesorabile progresso della scienza? Ovverosia continuano a produrre la costante crescita dei relativi impact-factor, con ampia soddisfazione di buona parte del movimento scientifico ortodosso così come dei suoi finanziatori?
Per un attimo avevo pensato di sottoporre queste note ai colleghi referee di qualche rivista scientifica autorevole, così da ottenere magari una loro autorevole certificazione. O magari una sana patente di “retracted”.
Ma poi ho pensato anche che forse non ne vale la pena, poiché si tratta di notazioni assai semplici o banali e che comunque possono vivere pure per conto proprio. Come forse meriterebbe accadesse anche per alcune di quelle pubblicate in alcune delle importanti riviste qui evocate.
References
- Editors of The Lancet (2010). Retraction: Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet, 375, 9713, 445.
- Livio, M. (2013). Brilliant blunders: From Darwin to Einstein. Colossal mistakes by great scientists that changed our understanding of life and the universe. New York: Simon and Schuster.
- Murch, S.H., Anthony, A., Casson, D.M., Malik, M., Berelowitz, M., Dhillon, A.P., Thomson, M.A., Harvey, P., Valentine. A., Davies, S.E., Walker-Smith, J.A. (2004). Retraction of an interpretation. Lancet, 363, 9411, 750.
- UK General Medical Council’s Fitness to Practise Panel (2010). Fitness to Practise Panel Hearing, 28 January 2010. London.
- Wakefield, A.J., Murch, S.H., Anthony, A., Linnell, J., Casson, D.M., Malik, M., Berelowitz, M., Dhillon, A.P., Thomson, M.A., Harvey, P., Valentine. A., Davies, S.E., Walker-Smith, J.A. (1998). Ileal-lymphoid-nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet, 351, 637–41.
- Wakefield, A.J. (2011). Statement From Dr. Andrew Wakefield: No Fraud. No Hoax. No Profit Motive. PR Newswire.

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di psicodramma & ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Faccio base, con un gruppo di brillanti colleghe, principalmente a Milano 📞 3474753143