Empirismo

 

 

Empirismo è dal greco empeirìa o  ἐμπειρία, cioè: esperienza

La prospettiva empirista riguarda vari aspetti della filosofia, ma soprattutto rappresenta un fattore determinante per il passaggio:

da quella forma di psicologia classica che veniva intesa come esperienza immediata o come analisi dello spirito

a quella forma di psicologia come scienza naturale della mente che, dall’Ottocento in poi, costituisce la Nuova Psicologia Scientifica delle Università

Tale empirismo si sviluppa dalla seconda metà del Seicento in poi

Ha come padri fondatori: il medico inglese John Locke (1632-1704), il vescovo irlandese George Berkeley (1685-1753), il filosofo scozzese David Hume (1711-1776)

Molti dei loro lavori sono dedicati allo studio della mente, mentre tante loro concezioni vengono ampiamente riprese, talvolta senza disturbarli con citazioni esplicite, da vari psicologi e medici dell’Otto-Novecento

Non sempre i nostri contemporanei li definiscono psicologi: soprattutto perché allora la psicologia si chiamava antropologia o morale, e perché ci sono anche degli psicologi moderni un po’ ignoranti

Basti pensare: al Saggio sull’intelletto umano (1690) di Locke; al Saggio su una nuova teoria della visione (1709) e al Trattato sui principi della conoscenza umana (1710) di Berkeley; al Trattato sulla natura umana (1739-1740) e alla Ricerca sull’intelletto umano (1748) di Hume

Per l’empirismo: tutto quello che sappiamo viene acquisito dalla nostra coscienza per il tramite delle sensazioni, siano esse interne o esterne

Il motto dell’empirismo è la controversa convinzione di Tomaso d’Aquino (empirista piuttosto anomalo) e della Scolastica medioevale, secondo cui: Nihil est in intellectu quod prius non fuerit in sensu : Niente è nell’intelletto, che non sia stato prima nei sensi

Un altro suo concetto chiave è quello di tabula rasa, o tavoletta di cera, secondo cui l’essere umano nasce senza portare nella sua mente alcunché di innato

Per cui la nostra coscienza viene scritta solo dai segni che su di essa lascia l’esperienza diretta, formando progressivamente il nostro intelletto e la nostra personalità

La conoscenza scientifica oggettiva, al di là dell’esperienza soggettiva individuale, viene raggiunta attraverso la ricerca di fatti concreti e più esattamente con il metodo sperimentale

Questo consiste nel definire una ipotesi e poi nel verificarla attraverso l’esperienza, cioè con l’osservazione di fatti evidenti e con l’esperimento sistematico

L’empirismo è spesso: scettico, soggettivista, tollerante, anti-metafisico, relativista

Si pone in contrapposizione al razionalismo, tipicamente di Descartes, secondo cui la conoscenza dipende invece dall’introspezione, l’autoanalisi, il ragionamento mentale, la logica deduttiva, la fede, le idee innate

Pur con qualche eccezione, la generalità delle scienze naturali moderne, psicologiche e non, ama definirsi empirista

Tanto che l’empirismo, inteso come scelta di privilegiare sempre e comunque la conoscenza pratica, può essere considerato un sinonimo parziale della modernità