Dimensioni connotative della prova d’esame

 

 

Perussia F., Runne S. “Dimensioni connotative della prova d’esame”. In: Perussia F., a cura, Materiali di psicologia sociale e della personalità, Vol.1, Torino: Celid, 1997, 193-196.

Abstract – Connotative dimensions of exams – We asked 100 universities students (50 males and 50 females), affiliate to varied courses, to produce a series of free associations stimulated from the word “Examination”. The produced associations can be brought back to two principal constructs: study and emotional tension. The first construct represents an appearance officially recognized of the university examination. The second implicates an existential and psychodynamic factor that the academic formation seems substantially instead ignore.

 

Premesse

E’ esperienza comune dei docenti che gli esami di profitto siano in vario modo viziati da fattori interferenti, legati alle rappresentazioni simboliche degli esami stessi e alle emozioni che vi si connettono, le quali hanno poco a che fare con la effettiva preparazione dei candidati. In altre parole: è frequente che l’andamento dell’esame appaia condizionato da fattori che riguardano la condizione psicologica dello studente e le sue dinamiche intrapsichiche più che la sua capacità di apprendimento.La letteratura scientifica internazionale ha da tempo affrontato il problema, specie negli Stati Uniti, producendo una messe di lavori piuttosto interessanti sull’argomento. Non è questa l’occasione per sviluppare a fondo il tema, per cui rimando ad altri testi per un approfondimento (ad esempio: Bray e Belcher, 1987; Folkman e Lazarus, 1985; Jordan, 1989; Legrenzi, 1994; Sims, 1992; ecc).Questa piccola indagine rappresenta un rilievo preliminare ad una serie di studi che il nostro gruppo di ricerca sta conducendo sul tema degli esami, della loro immagine, del loro vissuto e della identificazione di elementi che aiutino a ridurne le interferenze eventualmente distorcenti. Tale serie di studi si collega a sua volta con la ormai ricca serie di ricerche sugli studenti di psicologia italiani e sul loro rapporto con l’università (Bartolomei e Wienand, 1979; Converso e De Piccoli, 1990; Favretto e Majer, 1990; Perussia, 1993; 1994; Perussia, Converso e Miglietta, 1995).

Metodologia

E’ stato utilizzato il metodo del Campo Semiotico (Perussia, 1986, 1988), consistente, in sostanza, in un classico test di associazioni verbali standardizzato. Il metodo consiste nel chiedere, a ciascun soggetto, di scrivere in testa ad un apposito modulo una parola-stimolo e successivamente indicare, in appositi spazi, tutte le espressioni che la parola-stimolo gli fa venire in mente. Per la prova vengono concessi 90 secondi. Sui risultati, viene condotta un’analisi del contenuto.Sono stati avvicinati in modo casuale 100 studenti universitari (50 maschi e 50 femmine), presso diverse facoltà dell’Università di Torino. Ciascun soggetto è stato sottoposto alla prova singolarmente. La ricerca è stata condotta nei mesi di maggio e giugno del 1996, in periodo di esami.Alla ricerca ha collaborato Sabine Runne, cui desidero esprimere il mio ringraziamento.

Risultati 

L’analisi del contenuto relativa alle associazioni espresse dal campione contattato viene presentata nella pagina seguente.

 
 
 

ESAME

 
28
 
studiare
 
12
 
paura (ansia; timore)
 
10
 
non dormire (dormire poco; svegliarsi presto)
 
7
 
libri
 
5
 
aspettare il turno; agitarsi
 
4
 
prepararsi; nervosismo; iscriversi
 
3
 
sentire la tensione; ripassare; preoccuparsi; fotocopie; avere il voto
 
2
 
stress; raggiungere l’università; fare buona impressione; confrontarsi con gli altri; colloquio con il professore; autobus; appunti; affrontare il docente
 
1
 
andare in biblioteca; annoiarsi; applicarsi per molto tempo; arrivare sempre un’ora prima; automobile; avvilimento; camminare velocemente; capire i concetti e sapergli interpretare; cercare di finirlo presto; cercare gli appunti; chiedere informazioni a persone che l’ hanno già dato; comporta una preparazione tecnica se é didattico; concentrarsi sui libri; concentrazione prima della chiamata; conoscenza della materia; conoscere il professore prima di dare un esame; consultare tutte le eventuali fonti d’informazione; coraggio; determinazione; dialogare con il docente; dimostrare quello che si sa; disagio nell’attesa ; dopo l’esame: lnsoddisfazione, nervoso per non aver risposto ad una domanda; esame dei superiori ad un subordinato; esame della vita; esame di maturità; esame di stato; esami per gli intelligenti; esprimere concetti; essere felici di aver preso un bel voto; essere giudicati; essere stimolati dai buoni risultati; essere trattati giustamente; fare programmi/piani di studio e non riuscire a rispettarli; farsi interrogare dai compagni; farsi prendere il sangue; fregarsene; gli esami scolastici come le prove nella vita ti tengono impegnato e ti aiutano a vivere anche se a volte molto male; guardare il calendario d’esame; il giorno dell’esame; imparare qualcosa; impegnarsi; incontrare compagni di studio; informarsi sui professori; interrogazione; laurearsi in fretta; mancanza di fiducia in se stessi; mangiarsi le unghie; mani sudate; memorizzare il tutto; mi preparo per l’esame; necessità di scaricare la tensione; nella vita gli esami non finiscono mai; non come ogni lavoro, alla fine, se è fatto bene, anche tante soddisfazioni; non lasciarsi intimorire della situazione; non mangiare; non vedere l’ora che gli esami finiscono; ogni esame é a sé; panico totale; parcheggio ; parlare tantissimo di altro; prendere bei voti e far vedere che ce la possiamo fare anche se ciò non significa fare vedere quanto vale una persona; prendere posto; presentazione giorno esame; provare l’esposizione degli agomenti; raccolta energie; riassumere i testi; rilassarsi: uscire nelle pause post-esame; rinunciare in parte alla vita sociale; ripassare ancora una volta l’esame; rispondere all’appello; ritardo; saltare il pasto; sansazione di svuotamento; seguire le lezioni; sentire la tensione psicologica; si puo restare delusi o gratificati; soddisfazione se é andato bene; sostenere l’esame; sostenere un colloquio; sperare che vada bene; “Speriamo che mi faccia quella domanda!”; spesso si lavora e si sbaglia; stanchezza e tensione; stare chiusi in casa; (studiare) con altre persone; studiare i giorni prima e non il giorno stesso; sudare; superarlo; tanto per cominciare bisogna studiare; tentare di non farlo e di rimandarlo; turbamenti; umore del docente; uscire dalla casa; vedere i risultati; verifica della propria preparazione ; vivere male i momenti precedenti; voglia di superarlo.
 

 

Commento

  I dati che emergono da una ricerca di questo genere sono fondamentalmente di carattere qualitativo e servono più che altro a fornire elementi per una prima connotazione del concetto preso in considerazione. Non si tratta infatti di una descrizione approfondita, quanto piuttosto della evocazione, più connotativa che denotativa, di un tema.Appare comunque evidente, ancorchè in termini indiziari, che l’idea dell’esame è caratterizzata da due costrutti principali. In primo luogo si fa riferimento allo studio, con i relativi elementi accessori (libri, appunti, fotocopie). In secondo luogo si evoca la paura e la tensione nelle sue varie forme, in particolare il disturbo del sonno.La prima impressione, in attesa di ulteriori sviluppi connessi ad altre ricerche che il nostro gruppo sta conducendo, è che l’esame si svolga su almeno due dimensioni. Da un lato c’è il livello relativamente più chiaro e definibile, connesso alla preparazione e al livello di conoscenza. Dall’altro lato c’è il livello interno, relativamente più inconsapevole e indeterminato, connesso al valore simbolico dell’esame stesso come prova della propria competenza emotiva ed esistenziale (come dimostrazione di adeguatezza psicodinamicamente definibile, piuttosto che di capacità).Dai dati emersi sembra confermata la necessità di affrontare il problema della componente emotiva degli esami. Tale fattore, pure evidentemente rilevante, non viene in effetti fatto oggetto di interventi specifici. Anche nei corsi di laurea in psicologia, dove pure il corpo docente è particolarmente sensibile ai temi della emotività e della risposta interiore in termini psicodinamici, non sembra esistere infatti alcuna forma di preparazione all’esame che non sia rivolta alla sola dimensione dei contenuti di competenza intellettuale invece che a quelli di competenza a gestire una situazione emotivamente molto attivante.

 

Riferimenti bibliografici

Bartolomei G., Wienand U. 1979. Il male di testa: Illusioni e realtà dei giovani psicologi in Italia. Milano: Feltrinelli.Bray D., Belcher M.J., editors (1987). Issues in student assessment. San Francisco: Jossey Bass.Converso D., De Piccoli N. 1990. Un’indagine sugli iscritti al nuovo corso di laurea in psicologia a Torino: I giovani e la psicologia nella città dell’industria. Giornale Italiano di Psicologia, 17, 2, 209-218.Favretto G., Majer V., a cura 1990. Laurearsi in Psicologia: 10 anni di ricerca sui laureati in psicologia a Padova. Milano: Angeli.Folkman S., Lazarus R. (1985). If it changes it must be a process: Study of emotion and coping during three stages of a college examination.Journal of Personality and Social Psychology, 48, 150-170.Jordan T.E. (1989). Measurement and evalutation in higher education: Issues and illustrations. London: Falmer.Legrenzi P. (1994). Prepararsi agli esami: Tecniche e strategie per superare gli esami universitari. Bologna: Il Mulino.Perussia F. (1993). La scelta di psicologia a Torino: Una ricerca. Torino: Quaderni del Corso di Laurea in Psicologia – Upsel.Perussia F. (1994). Psicologo: Storia e attualità di una professione scientifica. Torino: Bollati Boringhieri.Perussia F., Converso D., Miglietta A., a cura (1995). Psicologia futura. Torino: Tirrenia Stampatori.Perussia F., “Il campo semiotico: Un metodo per inquadrare la Immagine-di”, Reports from the Institute of Psychology, Medical Faculty, Milano: Università degli Studi, 1986.Perussia F., “Semiotic Frame: A method for the experimental analysis of ‘images’”, Psychological Reports, 1988, 63, p.524-526.Sims S.J. (1992). Student outcomes assessment: A historical review and guide to program development. New York: Greenwood.

 

Riassunto – Dimensioni connotative della prova d’esame – E’ stato chiesto a 100 studenti universitari (50 maschi e 50 femmine), iscritti a varie facoltà, di produrre una serie di associazioni libere stimolate dalla parola “Esame”. Le associazioni prodotte sono inscrivibili in due costrutti principali: lo studio e la tensione emotiva. Il primo costrutto rappresenta un aspetto ufficialmente riconosciuto dell’esame universitario. Il secondo implica invece un fattore esistenziale e psicodinamico che la formazione accademica pare sostanzialmente ignorare.