Nei primi anni ’50 lo psicologo gestaltista polacco-americano Solomon E. Asch (1907-1996) conduce una serie di ricerche, tra le più rilevanti in psicologia, presso lo Swarthmore College in Pennsylvania, sugli effetti della pressione di gruppo
L’esperimento principale (1951) viene descritto come: Prova di gruppo sulla valutazione visiva
Consiste nel mostrare dei cartelli, ciascuno con un segmento geometrico di cui viene chiesto di valutare la dimensione, comparandola con altri segmenti che fanno da metro di paragone e che sono sul cartello
Ogni gruppo di valutazione è composto di 8-10 studenti, che sono in realtà tutti complici di Asch, tranne un soggetto sperimentale (1 per gruppo) che è all’oscuro di tutto
Le valutazioni vengono fornite ad alta voce
In ciascun gruppo, la prova viene ripetuta con 18 cartelli diversi
Il soggetto sperimentale è l’ultimo o quasi a fornire la sua valutazione
Nell’esperimento vengono sottoposti alla prova 50 soggetti sperimentali, in altrettante gruppi
Ciascun cartello contiene: un segmento da valutare (X) e tre segmenti (A, B, C) tra cui scegliere quello che è uguale al primo (X)
Nell’esempio riportato: è evidente che X è uguale ad A
Ma gli altri soggetti-complici scelgono invece tutti (poniamo) C
37 soggetti sperimentali su 50 (74%) forniscono la risposta evidentemente sbagliata, ma unanime secondo il gruppo, almeno una volta nell’arco della sperimentazione
14 soggetti (28%) forniscono la risposta falsa ma unanime per almeno 6 cartelli diversi (su 18)
Alla fine della sessione viene chiarito ai soggetti sperimentali, da parte del ricercatore, il fatto che tutta la prova era stata truccata
A questo punto, molti di quanti hanno indicato il segmento sbagliato, dicono di avere testimoniato consapevolmente il falso, ma di averlo fatto per il timore di essere ridicolizzati o di apparire strani, o ritenendo gli altri più esperti e che quindi le altrui valutazioni fossero più competenti
Alcuni soggetti sperimentali continuano invece a dichiararsi convinti della propria valutazione sbagliata, mantenendosi intimamente fedeli all’esempio e alla pressione del gruppo
La ricerca è stata successivamente ripetuta con variazioni, rilevando (ad esempio) che la conformità al gruppo scende drasticamente quando c’è almeno un altro partecipante che dichiara la valutazione corretta
L’insieme degli esperimenti è interpretato da Asch, e dai manuali di psicologia, come una evidente, quanto sconcertante, dimostrazione della capacità suggestiva, quasi una coercizione o una sostituzione degli altri alla nostra coscienza individuale, che viene esercitata dai gruppi con cui interagiamo
persino su una evidenza apparentemente così oggettiva come una constatazione visiva, e pur essendo in condizioni di assoluta libertà e in piena coscienza

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di psicodramma & ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Faccio base, con un gruppo di brillanti colleghe, principalmente a Milano 📞 3474753143