Con il termine “allucinazione” si intende generalmente quel fenomeno, connesso a varie possibili cause e spesso poco chiaro, per cui una persona percepisce come reale qualcosa che altre persone non percepiscono, o che percepiscono come immaginaria.
Il temine allucinazione è di origine non ben definita; forse collegata a termini come “luce” o “illuminazione”, cui di volta in volta si attribuisce la capacità di illuminare come anche quella di abbagliare.
Altri modi relativamente tecnici per definire l’allucinazione, da parte di chi classifica come tale il vissuto di qualcuno, possono essere, tra gli altri: percezione in assenza di uno stimolo esterno reale, percezione senza oggetto, percezione sensoriale immaginaria, falsa percezione, falsa oggettività, stato morboso e così via.
A seconda delle circostanze e delle teorie, l’allucinazione viene catalogata anche, almeno saltuariamente, in vari altri modi, quali ad esempio: rappresentazione soggettiva, fantasia, sogno, miraggio, abbaglio, illusione, delirio, vaneggiamento, convinzione, errore di valutazione, sproposito, stereotipo, cantonata, inganno, insight, visione, apparizione, fede ecc.
Il tema della allucinazione incrocia spesso il dibattito sulla realtà, la verità, la loro esistenza o meno e le varie teorie filosofiche, spirituali, scientifiche, ideologiche ecc che propongono modelli di interpretazione del tema assai diversi.

Felice Perussia, quarant’anni abbondanti di lavoro psicologico con i gruppi, specie come mastro (e apprendista) di psicodramma & ipnosi, ma anche oltre trent’anni come professore ordinario di Psicologia Generale (Personalità, Storia) all’Università – Faccio base, con un gruppo di brillanti colleghe, principalmente a Milano 3474753143