Ognuno può ricavarne le considerazioni che crede. Ma la persistenza del neutro non esclude certo l’esistenza del femminile e del maschile. Più o meno.
Il che ci pone un problema specifico proprio nel caso delle professioni dal contenuto psicologico.
Forse è solo un dettaglio, ma: se esiste lo Psicologo che è la versione maschile della Psicologa, allora è chiaro che esiste lo Psichiatro che è la versione maschile della Psichiatra.
Anche perché, nella loro forma collettiva, è evidente che: oltre alle Psichiatre esistono anche gli Psichiatri. Quindi: non si vede perché al singolare debbano essere tutte donne. Il che peraltro rappresenta forse un titolo di merito culturale (per davvero).
Tra l’altro: la maggioranza degli psicologi sono psicologhe.
In alternativa, per simmetria (nel mio ambito psicologico) si potrebbe usare unicamente il termine Psicologa (per tutti/tutte).
Tra l’altro: è un’idea che mi è sempre piaciuta, anche considerando la prevalenza drasticamente femminile nella professione.
Per cui anch’io mi sento Psicologa.
Confermo: sto parlando sul serio.
Felice Perussia, da oltre 30 anni, è psicologo clinico e professore ordinario di Psicologia Generale in Università. Ha sviluppato una profonda competenza nella consulenza psicologica personale, collaborando con centinaia (o forse meglio: migliaia) di persone.